mercoledì 21 gennaio 2009

Ingranare (la strada)






E ricomincerà, come in un ranedez-vous.

No. Non credo di essere impazzita (ancora). Ma è il primo post dell'anno. Di un anno che termina per nove; e non è indifferente, questo numero. Perchè mi porta fortuna. O comunque mi sta simbatico. Lo definisco un "numero mio": perchè è nel mio segno zodiacale; perchè è la somma delle cifre del giorno e del mese di nascita (la mia); perchè è doppio e non capisci mai esattamente dov'è il suo equilibrio.

Ma non volevo paralre di numeri.

Parliamo di cammino.

Ecco perchè ho scelto di mettere l'immagine dei torii del santuario Fushimi di Kyoto.

Quest'anno ci sono un po' di progetti che devo portare a termine. Prima fra tutti la laurea. E (dai!) non manca tantissimo.

Poi.

Poi ci sono i progetti di scribacchina.

Sto continuando a iniziare storie, e non riesco a portarle a termine. Non subito almeno.

E non me ne preoccupo (Incredibile!)

Perchè per una volta [in qualcosa] voglio fare quello che mi pare. Tanto più che ho la sicurezza che, prima o dopo (meglio prima, certo. Ma pian pianino) le finirò tutte.

Intanto, Arms si è incagliata con Camus. Non riesco ad afferrarlo; in nessuna immagine. In compenso Suite sta prendendo forma nel prossimo capitolo. E anche Alessandra procede. Lentamente, e non da dire: ci siamo. Ma procede.

E sto seriamente pensando di rivedere Garasudo no Uchi. Doveva essere un racconto originale. Doveva. E non è detto che, con un'aggiustatina qua e qualche capitolo in più di chiarimento, non lo possa diventare.

In primis, però, dovrei rivedere la tipologia di pensiero. O come lo si vuole chiamare.

Infine.

Mi sta balenando l'idea di una raccolta. Non so su chi (come sempre, le mie idee sono parti incompleti). Ma la base ce l'avrei: le variazioni di Bach; trenta.


I progetti sono progetti.

E forse nemmeno la metà avranno termine. Ma non farli non mi va.

Mi piace inventarne tanti. Il tempo non mi è favorevole, ma non importa.

Ci penserò.


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