Tanti auguri
di
Buon Natale
Saranno 128 pagine di approfondimento, commenti e
informazioni, sia per i neofiti che per chi ne sa di più, con box dedicati pure
ad Episode G, Gigantomachia, OAV, Next Dimension ed LC (si, pure loro ^^) e
centinaia di immagini di tutti i tipi .Ma non solo, il libro avrà un'ampia zona di interviste ai
fans, dove, tra gli altri, alcune colonne del forum come Ale, Dark, Ioria,
Kanon, Goldsaint, Flare, Saga Rules, il Grande Mu, Marco e altri, ed alcuni fans
esterni al board, racconteranno il loro primo incontro con i CdZ .
Penna è ovvio. E ho scoperto che significa ascensione, elevazione, animazione, ma anche crescita.
Viene dal latino, certo: pinna. E Il vecchio gioco pinne-penne è conosicuto: in fondo le Sirene sono diventate donne-pesce a causa di un possibile errore di trascrizione di un qualche copista distratto. E addio ad ali e zampe artigliate.
Compunque: la penna è una panacea efficacie per tutti i mali, e Teocrito diceva bene: il Ciclope ha trovato il rimedio ideale alle sue pene, ovvero l'arte.
Scrivere è un modo di esercitare l'arte. E poco importa che tu abbia tre premi nobel e qualche attestato letterario. Ma mi chiedo se è solo (ma non credo) autocompiacimento, o quasi una vera e propria necessità.
Zoroastro raccomandava di usare la scrittura per proteggersi da mali e pericoli.
"Con questa penna,
tu strofinerai il tuo corpo.
Con questa penna,
rinvierai la maledizione ai tuoi nemici".
E di nuovo mi viene in mente King, e la sua confessione in explicit al libro: quei mesi segnati da forti dolori fisici, e la scrittura che porta altrove. E la consapevolezza, ovvia e insieme nuova, di dover ritrovare il gusto di scrivere con una penna.
Il mago ha la bacchetta magica; lo scrittore può fare magie con una penna?
Io penso di sì.
A me diceva che ero come l'acqua,
l'acqua si scava la strada
attravverso la pietra,
e quando è intrappolata,
l'acqua si crea un nuovo
varco.
Sia glorificata la Madre e la Sposa,dea della Vita e dell'Amore,maestra di conoscenza e magia.Non c'è parte del mio corpo chenon sia degli dei.Discendi, oh Dea, su questa tua figlia.
Litha corrisponde al fenome stagionale del solstizio d'estate, ed è esattamente speculare per caratteristiche e valenze al solstizio d'inverno. Di nuovo, il sole si ferma, ma questa volta a svantaggio dell'Oscurità, che si vede relegata ad una piccola parte nel giorno più lungo dell'anno.
La parola deriva probabilmente da Ligo, Ligo, un ritornello cantato dalle popolazioni nordiche durante la ricorrenza. Gli antichi sassono, infatti, accendevano falò e ballavano nelle foreste commemorando la felicità per il Ritorno della Luce, intrecciando corone e addombando le soglie delle case con rami di betulla e fiori benaugurali. Inoltre, si brindava con idromele, una bevanda alcolica a base di miele e acqua fermentata; in Scozia invece si avviavano giochi e gare artistiche, e si celebrara lo spirito del grano, John Barleycorn, bruciando fantocci rappresentanti la sua forza infuocata e ritornata.
Mentre in Yule il Re Agrifoglio vince contro il Re Quercia, in Litha le sorti del duello si capovolgono, ripristinando l'equilibrio dei contrari sulla terra. Una tradizione comune radicata in tutte le popolazioni è la raccolta delle erbe che si credono benedette dalla ruggiada magica di Giugno. E' il caso delle usanze della Festività di San Giovanni, festa cristiana che si è sovrapposta a Litha per eliminarne il culto; la ruggiada ha la parte dominante in questi rituali, come ingrediente principale della magia stagionale.
Ballo sul Grembo della Dea,
ballo sul Calderone della Vita,
benedicendomi con il tocco di questa
acqua consacrata mentre il Sole,
Signore della Luce, arriva nella sua forza
e nel segno dell'Acqua della Vita.
Lo studio: strumento per costruire la propria libertà,
educazione
dell'ingegno e della creatività al lavoro,
ma soprattutto occasione
privilegiata di capire la vita.
Enrico Palandri
Au clair de la lune, mon ami Pierrot
Prête-moi ta plume,
pour écrire un mot.
Ma chandelle est morte, je n'ai plus de feu.
Ouvre-moi ta porte, pour l'amour de Dieu.
Au clair de la lune, Pierrot répondit
Je n'ai pas de
plume, je suis dans mon lit.
Va chez la voisine, je crois qu'elle y est
Car dans sa cuisine, on bat le briquet.
Au clair de la lune, l'aimable Lubin
Frappe chez la
brune, elle répond soudain
« Qui frappe de la sorte ? », il
dit à son tour
« Ouvrez votre porte pour le Dieu d'Amour »
Au clair de la lune, on n'y voit qu'un peu
On chercha
la plume, on chercha du feu
En cherchant d'la sorte je n'sais c'qu'on trouva
Mais je sais qu'la porte sur eux se ferma.
A voi continuare...
« Fantasia rappresenta la nostra avventura più eccitante.
Finalmente abbiamo trovato un modo per utilizzare nel cartone
animato la grande musica di tutti i tempi e l'ondata di nuove idee
che essa suscita. »
Walt Disney
Il video della Danza Cinese
http://youtube.com/watch?v=ddTBeNv9PwQ&feature=related
Mi hanno chiamato folle;ma non è ancora chiaro se la folliasia o meno il grado più elevato dell'intelletto,se la maggior parte di cio che è glorioso,se tutto cio che è profondo non nascada una malattia della mente, da stati di
esaltazionedella mente a spese dell'intelletto in
generale.Edgard Allan Poe
Qualunque cosa dicano di me comunemente i mortali – non ignoro, infatti, quanto la Follia sia portata per bocca anche dai più folli – tuttavia, ecco qui la prova decisiva che io, io sola, dico, ho il dono di rallegrare gli dèi e gli uomini. Non appena mi sono presentata per parlare a questa affollatissima assemblea, di colpo tutti i volti si sono illuminati di non so quale insolita ilarità; d'improvviso le vostre fronti si sono spianate e mi avete applaudito con una risata così lieta e amichevole che tutti voi qui presenti, da qualunque parte mi volga, mi sembrate ebbri del nettare misto a nepente degli dèi d'Omero, mentre prima sedevate cupi e ansiosi come se foste tornati allora dall'antro di Trofonio.
All'autrice, la mie più vive congratulazioni.
Perchè te lo meriti.
Non sono nessuno per giudicare;
so soltanto che ho un'antipatia innata
per i censori.
Corto Maltese
E' comunque un amore antico anche quello per il paese del Sol Levante, con abitudini e consuetudini spesso molto diverse dalle nostre, eppure un substrato psicologico comune sembra continuare a sopravvivere.
Non so cose ne riuscirà, però al momento mi sto divertendo anche semplicemente nel costrirlo. Riconosco di aver scelto un nome abbastanza difficile da ricordare: Hanazakari no mori, che significa La foresta in fiore. E' tratto dal titolo di un'opera di Yukio Mishima, uno dei pochi autori giapponesi ad aver riscosso immediato successo anche all'estero, e influenzato in quel momento dal romanticismo nipponico.