venerdì 1 agosto 2008

La giostra

Nella bussola gira l'ago

come fosse ai comandi di un mago.

Nell'universo gira la Terra,

dove vorrei si abolisse la guerra.

Nel cielo girano a mille le stelle,

forse han l'incarico di sentinelle.

Gira la ventola della miniera,

nell'orologio gira la sfera.

Nell'automobile gira il volante,

per evitare i muri e le piante.

L'elica gira nell'areoplano

che giunge presto in un paese lontano;

gira la giostra con i seggiolini

gioia e timore dei più piccini.


Ogni tanto basta una filastrocca senza un vero perchè, a far sorridere un po'. Una di quelle filastrocche sconclusionate, pesacata da un vecchio libro per le vacanza. Io me li ricordo ancora, i libri per le vacanze. Ce ne sono anche adesso. E sono tanti.

Il mio era con i personaggi Disney. E puntualmente lo iniziavo a Giugno per poi lasciarlo sonnecchiare fino a fine Agosto. Più o meno.

Non era male. Me lo portavo sempre dietro.

Ma poi. Poi c'era sempre di meglio da fare.

Però leggevo le storie e le filastrocche.

Come quella qui sopra.

E le giostre mi piacevano. In estate, anzi alla fine dell'estate, nel parcheggio davanti alla Filanda arrivavano sempre i cavallini. Sulla giostra, naturlamente.

Sono anni che non torna più. Sono anni che i cavalli infiocchettati, simili a bon bon che fanno sorridere, non corrono più sulle note di un carillon.


Adesso, c'è un'altra giostra.

Quella medievale. E di cavalli ce ne sono anche lì. Cavalli veri, questa volta. Non mi piacciono di più non mi piacciono di meno.

Sono comunque una parentesi di infanzia cresciuta.




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