Nella bussola gira l'ago
come fosse ai comandi di un mago.
Nell'universo gira la Terra,
dove vorrei si abolisse la guerra.
Nel cielo girano a mille le stelle,
forse han l'incarico di sentinelle.
Gira la ventola della miniera,
nell'orologio gira la sfera.
Nell'automobile gira il volante,
per evitare i muri e le piante.
L'elica gira nell'areoplano
che giunge presto in un paese lontano;
gira la giostra con i seggiolini
gioia e timore dei più piccini.
Ogni tanto basta una filastrocca senza un vero perchè, a far sorridere un po'. Una di quelle filastrocche sconclusionate, pesacata da un vecchio libro per le vacanza. Io me li ricordo ancora, i libri per le vacanze. Ce ne sono anche adesso. E sono tanti.
Il mio era con i personaggi Disney. E puntualmente lo iniziavo a Giugno per poi lasciarlo sonnecchiare fino a fine Agosto. Più o meno.
Non era male. Me lo portavo sempre dietro.
Ma poi. Poi c'era sempre di meglio da fare.
Però leggevo le storie e le filastrocche.
Come quella qui sopra.
E le giostre mi piacevano. In estate, anzi alla fine dell'estate, nel parcheggio davanti alla Filanda arrivavano sempre i cavallini. Sulla giostra, naturlamente.
Sono anni che non torna più. Sono anni che i cavalli infiocchettati, simili a bon bon che fanno sorridere, non corrono più sulle note di un carillon.
Adesso, c'è un'altra giostra.
Quella medievale. E di cavalli ce ne sono anche lì. Cavalli veri, questa volta. Non mi piacciono di più non mi piacciono di meno.
Sono comunque una parentesi di infanzia cresciuta.
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